da giustino » mer nov 25, 2015 2:26 pm
Mi riscuso per la difficoltà a risponderti (e per la lunghezza...)
Cominciamo dal lato peggiore: le varie protezioni "possono" attenuare le conseguenze di un impatto, ma non garantiscono l'incolumità. Livello amatoriale....all'inizio è più facile commettere errori, è più facile cadere, ma normalmente anche la velocità è bassa, quindi l'impatto "di solito" non è distruttivo. Pensa però un altra cosa. Quando circoli per strada puoi essere attentissimo e prudentissimo (sicuro di riuscirci per il 100% del tempo ???), ma esistono anche gli altri, e possono essere meno attenti e prudenti di tè, coinvolgendoti in un incidente. Esiste poi come in tutte le attività l'imponderabile, il phato degli antichi, la sfiga dei moderni, insomma "quel che capita non sai perché" e non puoi farci nulla! Non voglio ne demoralizzarti ne dissuaderti, ma non trovo nemmeno giusto dirti "vai tranquillo, che sei invulnerabile!" Per il resto del tuo intervento:
Se cerci il sito della "FMI" federazione motociclistica italiana, trovi l'elenco degli istruttori federali e delle relative scuole. (puoi chiedere in federazione tramite mail tutte le informazioni che vuoi: quando si tratta di far propaganda e farsi belli, sono molto solleciti...) A loro volta, gli istruttori, se non hanno anche la qualifica di preparatore atletico ISEF si appoggiano a preparatori e/o strutture esterne. Puoi provare anche a digitare "scuole di motocross". Ti si apre un mondo, ma ricorda di attivare il tuo spirito critico: si tratta ovviamente di pagine e siti a scopo commerciale, dove tutto è bello e perfetto. In pista non si vedono spesso queste figure, per due motivi principali: un corso giornaliero individuale costa da un minimo di 80 ad un massimo di 150 E. A torto od a ragione non molti possono/vogliono permetterselo. Un corso collettivo (4/10 piloti), più accessibile economicamente, è spesso malvisto sia dai gestori di piste che dagli altri utenti. Si tratta di avere piloti "studenti" che tagliano la pista, si fermano magari in curva....insomma, creano fastidio e oggettivamente anche situazioni di pericolo: spesso vengono quindi organizzati a "pista chiusa". Per l'alimentazione, attento a non confondere agonismo ed attività amatoriale. Come tu ben sai (lo scrivo per chi non conosce questa realtà) ad alto livello l'alimentazione deve essere perfettamente calibrata sul tuo fisico, perfettamente periodicizzata a seconda degli impegni agonistici o di preparazione (parlo di giorni, non di settimane!), ed il tutto viene costantemente monitorato, anche valutando parametri che ai profani risulterebbero non attinenti, tipo VOmax, tempi di recupero, temperatura e umidità ambientale, ecc e continuamente "corretta ed adattata" in corsa. A livello amatoriale è inconcepibile ed ingestibile, e comunque anche il più fanatico degli sportivi amatoriali dopo pochi anni a regime si stuferebbe! (anche gli altleti professionisti difficilmente "reggono mentalmente" per più di 8/12 anni a questi ritmi!) Se vai a leggere gli altri miei interventi in questa sezione, vedrai che a parere mio (non solo mio, anche di gente ben più esperta e capace, professionisti veri insomma) a livello sportivo amatoriale (anche impegnativo) basterebbe attenersi alle linee guida della sana alimentazione. Che poi purtroppo, vuoi per disinformazione (pilotata?), vuoi per mancanza di voglia, vuoi perchè dall'alimentarista-dietologo si và solo quando è troppo tardi (ossia..quando sorgono problemi che erano evitabilissimi), vuoi che anche questi professionisti a volte "mancano di professionalità" (se non hai esperienze sportive, buon senso e correttezza professionale vorrebbero che lo dicesti chiaramente al tuo cliente, indirizzandolo ad un tuo collega "più addentro") manchi molto spesso anche il concetto di "sana alimentazione" è purtroppo vero. Questo però dovrebbe essere un problema prioritario di salute nazionale (quanto costano allo stato obesità, alcoolismo, tabagismo, invalidità da ictus, infarti, gotta...) e non un problema relativo allo sport, qualunque esso sia.