Ne parlai già diverso tempo fa. Felice Compagnone è ed è stato un pilota di enorme talento al quale però nessuno (almeno visto da fuori) ha mai dato una vera possibilità di competere nel mondiale.
Ma la riflessione non dovrebbe fermarsi alla nota di natura personale del pilota.
Lui come altri piloti ha avuto in più la fortuna di nascere (sportivamente parlando) in un momento unico della storia del nostro motocross.
Cioè l’epoca post Puzar e pre Tony, gli anni 90. Dove vuoi proprio per l’effetto di cioè che era successo negli anni 80 con il culmine con il grande Puzar, nel settore c’era una grande spinta e convinzione tale da far nascere una serie di grandi piloti che hanno portato molto in alto il livello nazionale.
Parlo di gente come lo stesso Puzar, e poi Chiodi, Bartolini A., Bartolini Max, Federici, Camerlengo, Cherubini, Girolami, Traversini, Dini, Bricca, Pretto, Ravaglia, Zanni, Lazzarini, Faimbinda, Caprioli, Belometti….e non so quanti ne dimentico.
Tutta gente che lottava nell'europeo prima e nel mondiale poi.
Insomma questi piloti hanno involontariamente fatto gruppo nel quale in confronto anche a livello nazionale era a livelli enormi. Ma del resto si sa, per andare forti bisogna stare con i più forti e all’epoca il meglio era in Italia. Come nel ciclismo questi ragazzi si tiravano al volata verso il top del nostro sport.
Un livello tale che oggi alcuni di questi piloti sono sempre li tra i primi, sono scesi dai 2t per salire sulle 4t, hanno cambiato i regolamenti, sono cambiate le piste e gli avversari ma questi piloti sono sempre li.
La cosa che deve far riflettere non è tanto il fatto personale di Felice, ma come in realtà non si è stati in grado di mantenere tale livello, come non si siano trovati giovani in grado di inserirsi nella scia ed essere tirati fino a livelli superiori.
O meglio ne abbiamo trovati solo tre: Tony, David e Davide……
Insomma.....come cavolo si è potuto dissolvere una capitale di esperienza e livello sportivo così importante?