Jeff Ward...

La sezione per i "vecchietti" del tassello!!!

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Messaggio da leggereda ryanair » ven mar 23, 2012 9:25 am

Ovviamente contribuisco anch'io alla sezione vintage con un topic interamente dedicato allo scozzese volante
plurivittorioso nell'sx usa e nel nazioni...

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Re: Jeff Ward...

Messaggio da leggereda groig » ven mar 23, 2012 9:57 am

non se ne vede una ryan!
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Re: Jeff Ward...

Messaggio da leggereda ryanair » ven mar 23, 2012 10:29 am

E ciai Ragione non capisco perche' stamattina si vedevano!Sorry! :(
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Re: Jeff Ward...

Messaggio da leggereda ryanair » ven mar 23, 2012 10:46 am

Ci riprovo,speriamo si vedano.....

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Re: Jeff Ward...

Messaggio da leggereda GUNDAM » ven mar 23, 2012 11:11 am

un torello. Respect!
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Re: Jeff Ward...

Messaggio da leggereda Fede Mc Cass » ven mar 23, 2012 1:33 pm

Questa è un intervista che venne fatta l' anno scorso a Jeff Ward da Eric Johnson.
E' stupendo tutto il racconto.

Leggetelo, merita.

Fede.

Capitan America: Il folklore di Jeff Ward e il Motocross delle Nazioni


Di
Eric Johnson



C'è una cosa su Jeff Ward e la sua carriera sensazionale che mi frulla in testa: in sette occasioni gli è stato chiesto di rappresentare il Team USA al Motocross delle Nazioni. Ogni volta, ha accettato, e ogni volta ha vinto. Recentemente, mi sono imbattuto in Ward e gli ho chiesto di parlare dei suoi ricordi del Motocross delle Nazioni. Da grande sostenitore della manifestazione, è stato più che lieto di fornire risposte alle mie tantissime domande.

EJ: Jeff, ci sono innumerevoli quesiti che si può chiedere di te e della tua carriera nelle competizioni, ma ho intenzione di rimanere sullo specifico del MXoN ...
JW: Sì, bellissimo.

EJ: Per quanto riguarda gli Stati Uniti ed in qualche modo il nostro ascendente alla supremazia nel grande evento, sei il più completo e forte pilota di tutti i tempi. Accidenti, sei stato in sette squadre vincenti degli Stati Uniti, giusto?
JW: Sì, sette volte. Quindi è un primato che ancora detengo, l'unico probabilmente (risata).

EJ: Pensi che sia ancora la gara di motocross più importante del mondo?
JW: Credo che sia la più stressante, di sicuro. La più importante? Il Campionato Supercross in America è il più grande trofeo da vincere. Come pilota di motocross è l'unica gara dove facciamo squadra come nazione, ed è una situazione di grande pressione, più di ogni altra cosa.

EJ: Damon Bradshaw recentemente mi ha detto che la pressione al Motocross delle Nazioni è stata quasi intollerabile per lui. Ha spiegato che la tensione attorno a tutto il fine settimana lo teneva con lo stomaco contratto per tutta la durata dell’ evento a tal punto da non voler nemmeno essere li ...
JW: (Ridendo) Sì, non era così brutto per me. In quel frangente (Vimmerby, Svezia nel 1990) non aveva vinto nessun campionato, anche se in realtà lui non era abituato a vincere i campionati. Sentivo che stava giungendo il mio primo National (125cc nel 1984 125cc). C’ era una specie di ansia, "E se qualcosa va storto?" Ci si preoccupa di più per le cose cattive che basarsi su quanto bene hai corso tutto l’ anno. Così, dopo la prima, la pressione cala e basta fare il proprio lavoro. Mi sentivo pronto. Sentivo la pressione. Avevo vinto campionati molte volte nel motocross. Ed è avvenuto tutto molto più naturale per me che per i più giovani come Bradshaw. Per i ragazzi che stanno andando al MXoN in questo momento, non sanno cosa li aspetta, ma dev’ essere così. [Ryan] Dungey ha vinto alcuni campionati - e ha un certo bagaglio - e ha avuto anche esperienza con qualche pasticcio, così lui può starci. Ha una buona e concreta possibilità. Gli altri due ragazzi se la sentono e stanno andando.

E.J: Sei sempre andato al Motocross delle Nazioni, quando ti è stato chiesto, giusto?
JW: L'unica volta che non sono andato è stato nel 1986 (Maggiora, Italia), quando mi chiesero di guidare una 125. Noi [Kawasaki] quell’ anno non abbiamo avuto un pilota nella classe 125, di conseguenza non avevamo una buona moto. Non sono stato il numero uno per due anni. Non ho avuto il miglior anno nel 1986. Ho vinto gare e avrei potuto vincere i campionati, ma avevo sfortuna. Decisi di rifiutare perché ero l’ anello debole.

E.J. Così Johnny O'Mara ha preso il tuo posto e ha realizzato una delle più grandi gare della storia del MXoN ...
J.W.: Sì, e guarda cosa è successo. E 'stato grande per Johnny, ma non penso che avrei fatto quello ha fatto lui. Penso che avremmo vinto ancora e nel 1988 mi è stata data l'opportunità di correre con la 125 in Francia. Avevamo Chicken [Jeff Matiasevich] come pilota e la moto era buona. Quando mi è stato chiesto di andare in Francia, ho detto "Sì, non posso perderne un altro. Abbiamo una buona moto e penso che potremo fare bene". Il 1986 è stato l’ unico anno che io ho rifiutato, ma lo feci solo perché pensavo di non essere in grado di fare bene il mio lavoro.

E.J. Il MXoN del 1998 in Francia fu una gara bellissima. C’ erano 40 mila tifosi sulla collina. Ron Lechien era sulla KX500 e Rick Johnson sulla 250. Se non ricordo male, Jean-Michel Bayle era l'unico pilota che ti ha creato problemi. È una gara memorabile per te?

J.W. Sì, sì. Beh, ho buttato giù Bayle dalla moto nell’ ultima manche andando a vincere la classifica. E’ stato in Francia e lui era il loro Campione del Mondo o quello che era.

E.J. Si sono incazzati i tifosi?
J.W. Eh si. Sono scappato da li. Durante l’ ultimo giro mi pioveva addosso di tutto. Non ho neanche potuto avvicinare il pubblico perché qualcuno stava per scavalcare. Non l’ ho buttato giù di cattiveria. Siamo semplicemente passati sullo stesso canale in una curva a 180°. Sono slittato via e l’ ho centrato. Booom! Ed è andato giù. Io sono rimasto in piedi, questo è ciò che è successo.

E.J. In passato, alcuni piloti americani hanno rifiutato l’ ingaggio per gareggiare nel Team USA. Cosa ne pensi a riguardo?
J.W. Non è sempre divertente viaggiare. Ma penso che quando c’ è questa gara, credo che sia il dovere di ogni pilota nei confronti di tutti quelli che hanno fatto qualcosa per la sua carriera, è obbligatorio correre per il nostro paese. I migliori piloti vanno. Questo è chiaro. Se prendi il posto di qualcuno, ci passeranno sopra. Penso fondamentalmente che non sia corretto non accogliere la convocazione.

E.J. Il primo anno in cui sei stato selezionato per rappresentare il Team USA fu il 1983. La prima gara era sulla 500 al MxoN di Bruxelles, in Belgio. La seconda gara per moto 250cc si è tenuta una settimana dopo, oltre la cortina di ferro in Slovacchia. Dai video che ho visto, la pista belga sembrava un pascolo di mucche gigante ...
J.W. Sì, se non c'eri, non puoi capire la pista che abbiamo trovato. E 'stato impressionante. In Belgio c’ erano ragazzi come Eric Geboers e Andre Vromans e ragazzi che sono stati campioni del mondo sul loro circuito di casa. Eravamo con la 500, che io non avevo usato moltissimo, forse in un solo GP chissà dove. La pista era difficoltosa e durissima e polverosa. C'erano un paio salite ripide che Geboers e gli europei arrivavano su, i tifosi facevano un passo indietro per consentire ai loro piloti di risalire sull’ erbetta. Quando arrivavamo noi, i tifosi si chiudevano facendoci passare sui punti più difficili e grezzi. Poi ci fu la volta delle mele, in cui ad ogni giro ci tiravano le mele colte dagli alberi (risata). E’ stata una esperienza per un ragazzino ed è stato bello vincere. Andare dietro la cortina di ferro in Cecoslovacchia fu un altro bell’ affare. Una volta passato il confine, i ragazzi hanno invaso la strada e noi abbiamo cominciato a lanciare adesivi, è stato come lanciare caramelle. In pista, era la stessa cosa. Prendevano tutto quello su cui potevano mettere le mani. Abbiamo ottenuto tanto cristallo di Boemia da quel luogo. Avrebbero scambiato semplicemente 15-20 bicchieri per ottenere una maglia. Ho preso vasi e i trofei erano dei vasi enormi. Ce l’ ho ancora quella roba.

E.J. Nel 1984, avete corso la 500 in Finlandia, e una settimana più tardi, la 250 in Svezia. Il tuo dominio assoluto del MXoN è stato ben documentato e hai spesso detto che era la gara più bella della tua carriera. Tuttavia, la gara di Ruskeasanta, in Finlandia ha una storia completamente diversa. Mi puoi dire qualcosa in proposito?
J.W. Certo, è stato un brutto weekend. Abbiamo avuto fortuna. Sabato, in pratica, c’era questo panettone enorme che Naturalmente gli europei non avevano mai chiuso, non ci avevano mai nemmeno pensato. Sono uscito e l’ ho eseguito in prova, sono atterrato e ho cambiato in terza ho preso il salto successivo che mi ha fatto atterrare in un gruppo di woops che ho preso malamente e sono stato scaraventato via. La botta mi fece vomitare. Non ricordo nulla. Mi sono trovato nella camera di RJ perché non voleva che dormissi solo e tutta la notte veniva a svegliarmi per assicurarsi che non fossi in coma. Il giorno dopo dovevo gareggiare. Ho fatto un holeshot nella prima manche e ho condotto per tutta la gara fino all'ultimo giro e mezzo e [Andre] Malherbe mi ha preso. Era una pista di sabbia e odiavo sabbia. Mentre guidavo avevo le vertigini e la nausea. Durante la pausa tra le due manche non credevo di farcela per la seconda. Ero a vomitare tra i cespugli. Nella seconda manche, abbiamo percorso la prima curva e sono caduto. Mi alzai e mi dicevo "Nessun problema". Non avevo intenzione di correre aggressivamente comunque. Ma mi guardai in giro e vidi [David] Bailey e Johnson a terra. Tutti e tre giù alla prima curva. Probabilmente abbiamo pensato tutte e tre la stessa cosa: "Oh, merda!" Abbiamo preso su le nostre moto e avevamo gli occhi fuori dalle orbite. Johnny [O'Mara] è stato l'unico che ce l’ ha fatta. Noi tutti abbiamo versato una lacrima. Fondamentalmente, non abbiamo avuto la vittoria fino all'ultimo giro quando [Kees] Van Der Veen ruppe la moto. E 'stato un brutto weekend, e fu una di quelle cose che lasciano il segno.

E.J. Nel 1985, la FIM ha cambiato il formato del nuovo nome da Trofeo delle nazioni a "Motocross delle Nazioni” in cui ogni squadra aveva un pilota in 125cc, 250cc e 500cc. La gara è stata a Gaildorf, in Germania e hanno messo tutti sul cancello di partenza allo stesso tempo. Follia?
J.W. Sì, ci fu una cosa come 64 piloti al cancelletto. [David] Thorpe ha guidato davvero bene lì. Poteva vincere una manche (l’ ha fatto). Ho vinto nella mia classe, ma ero dietro a Thorpe e David [Bailey] nelle due manche. Ronnie [Lechien] ha avuto una manche dura per il 125. Quella cosa urlava ovunque. Ma quella partenza con 64 ragazzi era come un aereo in arrivo. Siamo andati tutti alla prima curva spalancati, Dio mio, se andavi giù era come essere investiti da un milione di ragazzi. E 'stato piuttosto interessante, un altro evento divertente.

E.J. Il MXoN 1987 a Unadilla è stato ben documentato. Ci puoi parlare del MXoN 1989 - ancora una volta a Gaildorf - dove, proprio come Ryan Dungey dovrà fare questa Domenica in Colorado, hai gareggiato con due rookie del MXoN di nome Jeff Stanton e Mike Kiedrowski?

J.W. Tornai a Gaildorf di nuovo, questa volta sulla 500. Ho vinto la prima manche e pensavo di vincere anche la seconda ma la volevo gestire come una gara a punti. Quando ci avviammo ero in seconda posizione e non era necessario per me tentare di prendere la testa della corsa. La gente pensa: "Oh, sei stato battuto." Beh, no, se volevo vincere potevo vincere e avrei vinto. E 'stato un altro buon fine settimana. Kiedrowski ha corso alla grande perché ha disputato una bella manche nella 125. Anche Stanton era veramente in forma e ha vinto la sua classe.

E.J. Poi arrivò la tua ultima apparizione nel MXoN a Vimmerby, in Svezia nel 1990. E li avete schivato una pallottola!
J.W. Quel giorno Stanton ha salvato tutto. Ero mediocre sulle 500 nella sabbia (Ward secondo posto nella manche di apertura e schivò uno shock in quella finale). Ero ancora forte. Ero secondo o terzo, capisci? Non ero sulla via del declino. La prima manche non è stata la migliore per me, con un secondo posto e [Damon] Bradshaw quarto. Eravamo in difficoltà. Nell’ ultima manche, Stanton era praticamente ultimo e guidò volando. Gli ho detto ciao e l’ ho lasciato andare. Lui era in missione. Doveva prendere chi era in testa, e lo ha fatto grazie a Dio perché noi non stavamo facendo nulla di speciale (Stanton passò il pilota Jeff Leisk che era in seconda posizione e diede al Team USA abbastanza punti per la vittoria).

E.J. Pensi sia positivo vincere ogni volta? Voglio dire, è una grande opportunità vincere il MXoN?

J.W. Sicuro. Sta diventando sempre più grande. Abbiamo ottenuto sempre di più andandoci sempre di più. Prima, all’ inizio nei primi anni 80, eravamo odiati. Non era divertente andare. Voglio dire che non avevamo amici. E 'stato sabotaggio dal giorno in cui ci siamo arrivati. Nel 1984, quando siamo andati alle prove, la mia moto veniva sequestrata ogni volta che la guidavo. Ci hanno dato il carburante sbagliato. E continuavano a darci il carburante sbagliato. Ci dicevano, "Ecco il carburante giusto!" Lo mettevamo centro e mi sequestravano la moto. Un anno avevamo un circuito per fare dei test. Roger Decoster l’ aveva trovato. Quindi abbiamo guidato per quattro ore per arrivare alla pista. Arriviamo lì e il contadino dice: "Voi non entrate!" Così non abbiamo potuto fare i test. Nessuno ci aiutava.

E.J. Non lo intendo in maniera negativa, ma non c'è alcun dubbio nella mia mente che la gara sia diventata l'America contro il mondo. Sei d'accordo?
J.W. Sicuramente. Allora era più l'Europa contro America, perché loro sono stati i piloti dominanti all'aperto. Noi avevamo il supercross, ma ancora non era ai livelli di oggi. Ma all’ aperto, loro francamente ci facevano il culo. Erano veloci. Stavamo andando nel loro territorio ed erano del tipo: "Siamo noi i più forti". Ora siamo noi contro di loro dove prima era solo qualcuno di noi contro di loro. I ruoli si sono rovesciati. E ora è ancora più difficile se sei americano. Non vuoi essere su quel podio con il terzo posto o il secondo. Quando salgono sul podio, sono pompati, sono felicissimi. Non sono attesi per vincere. Perdere ora è una cosa diversa. Quest'anno hanno avuto un sacco di pressione. Questi ragazzi hanno un sacco di pressione. Io non li invidio affatto.

E.J. Il MXoN è diventato grande, affascinante e prestigioso. Suppongo sia dannatamente fantastico andare in giro sapendo che tu sei il pilota più vittorioso della nazione che ora ha il maggior numero di vittorie nei 63 anni della storia della manifestazione ...
J.W. Sì, è molto bello essere il pilota più vincente. Non ho mai perso una gara. E’ certamente il culmine della mia carriera poter essere stato in quella squadra e vincere tutto il tempo. E 'stato tutto molto bello.
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Re: Jeff Ward...

Messaggio da leggereda vascular67 » ven mar 23, 2012 7:37 pm

....incontrato a Daytona....... :D :D :D :D :D :D

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....probabilmente incontrero' nuovamente a F. C. ( motocross delle nazioni Vintage in Inghilterra ) ....a settembre.........e' in trattativa con gli organizzatori...... :D
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Re: Jeff Ward...

Messaggio da leggereda angel387mx » sab mar 24, 2012 9:51 am

Bella l'intervista. :)

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Adesso devo andare, poi ne posto altre e -se le trovo- posto le mie foto fatte a Corona alla pista privata Kawa i soliti 1000 anni fà :oops: , tra l'altro ero stato ad una cena organizzata con Ward a base di lobster (aragosta) dove non avevo mangiato niente (animali marini non ne mangio -purtroppo-)...
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Re: Jeff Ward...

Messaggio da leggereda Old School » lun apr 16, 2012 2:02 pm

Non so perchè ma Wardy mi è sempre stato un pò sulle balle...
però come cazzo guidava lui il 500!!
Ricordo un suo fuorigiri dopo un lungo salto in discesa col cinquone;era sicuramente oltre i 100 KM/h :shock: :shock:
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