oggi mi capita di leggere questa intervista di un ragazzo italiano Lorenzo Camporese che ha provato a qualificarsi ad Anaheim 1 e sono rimasto un po' basito ...
comunque in bocca al lupo per le prossime gare
La quiete dopo la tempesta: Lorenzo Camporese si racconta dopo ANAHEIM 1Abbiamo lasciato che l’adrenalina si riassorbisse e che tutto tornasse alla calma.
Lorenzo, ha concluso la sua prima gara nel magico e difficile mondo del supercross Americano. L’ abbiamo raggiunto per chiedergli come è andata e per capire cosa si prova ad essere tra i grandi!Com’è arrivare all’Angel Stadium non da spettatore, ma da pilota?Beh la sensazione che si prova non e descrivibile in poche righe attraverso un computer.. ti senti allo stesso livello di un Ryan Villopoto o di un James Stewart anche se ovviamente non lo sei… ti dico solo che già tre giorni prima della gara non riuscivo a dormire da quanto ero nervoso.
Forse è una domanda stupida, ma come ti è sembrata l’organizzazione?L’organizzazione sinceramente mi ha stupito, cose che noi in Europa nemmeno sognano.. misurano la grandezza dei numeri sulle tabelle porta numero, controllano se hai gli adesivi AMA sia sulla maglia che sulla moto.. insomma controllano qualsiasi cosa, sono rigidissimi sulle regole tanto che mi sono preso una penalità nelle qualifiche solo per essermi fermato qualche secondo a guardare delle traiettorie (haha). Tutto ciò però è sia in pista che nel paddock, controllano il pass ogni 100 metri e limitano le entrate all’arena.. insomma vedi la pista solo quando lo decidono loro.
Non è probabilmente facile descrivere la sensazione, ma come ti sei sentito in mezzo ai big assoluti del supercross?Sinceramente pensare che solo un anno prima ero sugli spalti a sbavare per avere una foto con uno di loro ed adesso ci corro fianco a fianco, mi sconvolge! Diciamo che quando sei dentro allo stadio, cominci più a pensare a correre e a cercare di non ucciderti tra un triplo e qualche whoops che a chi hai intorno e agli altri.
Poi vabbè li vedi saltare tripli e quadrupli come se fossero i panettoni di Montagnana.. ed è li che capisci che la voglia essere li davanti supera la paura di farsi male in salti del genere.
Hai toccato con mano il livello ed hai appurato chiaramente che è alto: È raggiungibile il tuo traguardo di quest’anno?Penso che il night show sia alla mia portata quest’anno.. l’unica cosa di cui sono veramente sicuro è che tutti quanti vanno troppo forte per i miei giusti (haha).
E’ stata solo la prima gara, tra tensione e paura non ero al 100%. Sono certo di poter migliorare tantissimo.
Parlaci un po’ della pista: è davvero così difficile?La pista è molto difficile, perché l’ho guardata dagli spalti e poi ci ho corso… sembra facile da fuori ma quanto ti trovi un muro davanti e non hai la minima idea di come affrontarlo non e carino. Devi battere la mente! Accettando il rischio che in piste così è alto, forse troppo!
Un’altra domanda emozionale: come è stato fare il track walk? Il track walk è stata la parte più brutta per me!! Mi ha spaventato camminare in pista e pensare che dopo pochi minuti avrei dovuto correrci.
8 minuti per prendere le misure nelle prove libere. Sono davvero pochi! Sei riuscito ad ambientarti al primo turno?Purtroppo questa è la parte peggiore, io essendo un novellino sono nel gruppo C che entra sempre come primo turno nel tracciato quindi non hai la minima idea di cosa è possibile e cosa no! Lo devi provare sulla tua pelle.
Io di solito guardo la pista da fuori e mi faccio un giro con gli occhi! Quello che penso, nelle prove poi lo faccio.. non mi lancio quasi mai se vedo qualcuno fare qualcosa di strano di cui non sono pienamente sicuro.. questo mi penalizza un po’ .. ma tengo più alle mie ossa, preferisco fare tutte le gare che metà stagione per colpa di una stupidaggine.
Ovviamente però anche se sei convinto di un salto devi provarlo la prima volta.. infatti il primo giro delle prove ho rischiato grosso lanciandomi in un triplo, l’ho affrontato troppo convinto e sono arrivato bello lungo! Haha cavolo lo sbandieratore ha visto la morte quando gli sono passato a fianco anziché curvare.
Ti assicuro che non è facile.. bisogna avere tanta esperienza, io (ma non solo, perché anche il Tomac della situazione deve affrontare la pista per la prima volta) quando sono sotto un salto trattengo il respiro spengo il cervello e spero di avere fatto i conti giusti!
Come ti sei trovato col team Rocket nel paddock? Tutto è funzionato a dovere?Si si mi sono trovato molto bene! Tutto ha funzionato come previsto.
Come va la tua moto? Vorrei ricordare ai lettori che giri col 2504t da pochi mesi giusto?La moto è impressionante, per affrontare salti simili ci vuole una moto molto potente!! I ragazzi del team hanno la loro esperienza sulle Honda.
Si ho iniziato a fine settembre col 250 proprio qui in america, sono davvero contento di essere dove sono! Penso che nemmeno Cairoli al mio posto con così poco tempo avrebbe potuto competere con questi specialisti del Supercross.
Sei soddisfatto del tuo risultato o avresti potuto fare di più? Ti va di descriverci le tue qualifiche?Mah.. sinceramente no! Tutti intorno a me sono felici perché dicono che è andata bene come prima gara, ma io non lo sono.. il mio “goal” era qualificarmi, purtroppo l’inesperienza mi ha fatto qualche scherzo.
Io comunque sono qui per dare tutto me stesso, ogni volta che infilo il casco penso a spaccare tutto! vediamo se la prossima spacco qualcosa di più e mi qualifico!!! haha
La prima qualifica (8 minuti ) la pista era distrutta!! c’erano canali ovunque, ho cercato essere il più veloce possibile ma e stato tutto vanificato da una penalità per esseri fermato lungo il tracciato per una manciata di secondi.
La seconda qualifica (sempre di 8 minuti) è stata un po meglio, la pista era migliorata, cercando ti stampare il tempone ho commesso un errore e ho preso un balla di fieno che mi ha fatto fare un bel frontflip , appena sotto il finish line!
e puoi capire che una volta che cadi, ti tiri su, spingi la moto fuori ( perché ti obbligano) la accendi, sistemi le leve, ti son rimasti ben pochi minuti per cercare di fare un buon giro! Purtroppo non ci sono riuscito. Sono comunque contento perché tra una qualifica e l’altra ho mangiato quasi 3 secondi al giro! Questo prova che basta essere più esperti e sicuri, il resto arriva da se.
Adesso hai una settimana per prepararti: come sarà? Sei a posto fisicamente?Ma questa settimana prima di Phoenix voglio lavorare molto sulle whoops e sulla resistenza con Pj, farò un paio di uscite e vedremo cosa riserva il futuro.
fisicamente sono in forma, ho lavorato duramente sacrificando tanto tempo e patendo molto dolore! ed e questo che mi da la forza di non mollare, perché ogni volta penso che ho faticato troppo per arrendermi, e io sono solo all’inizio.
In bocca al lupo Lorenzo e grazie come sempre per la disponibilità.
Grazie a voi tutti di xxxxx per queste interviste!
Vorrei approfittare per ringraziare chi mi sta dando una mano:
Andrea Girardello, il Team Rocket Exhaust, mio papà Roberto e la BAXI, la FM abbigliamento di Fanti Marco, Don & Andrea Leib, Michael Leib, PJ Larsen e Andy Winler.
Ciao alla prossima.