giustino ha scritto:Stavo pensando....(vabbè, è una parola grossa, ma se non ne approfitto nel breve periodo che ancora mi separa dalla demenza senile.. .)Qui parliamo di preparazione atletica, di alimentazione, di tutto quanto è correlato, ma....in realtà nessuno di noi dispone (anche e soprattutto perchè NON ESISTONO ) di dati reali e testati relativi al nostro sport a livello amatoriale. Non mi interessa cosa e come mangia, dorme, cag@a e si allena un Cairoli o un Villocoso: oltre al fatto che ognuno è una entità unica e irripetibile, la stragrande maggioranza di noi non ha nè il tempo, nè il supporto costante di professionisti, nè la reale necessità di imitarli. Se anche un Personal Trainer "vero" ed esperto di motocross offrisse la sua collaborazione al Bars, non servirebbe comunque: dar consigli dietro una tastiera è un rischio grosso, oltre che essere poco utile, poi il poveraccio finirebbe subissato e seppellito da migliaia di domande "Ab Personam", importanti per chi le pone, ma magari non di interesse generale, dovrebbe dedicarci un infinità di tempo, e, insomma, il tempo dedicato "aggratisse" darà crediti per il paradiso, ma non paga nè l'affitto ne le bollette.... .Allora, torno all'inizio del mio discorso: NON ESISTONO protocolli medico-atletico-alimentari dedicati ai domenicali (o poco più)del motocross, quindi.....CREIAMOCELO NOI! Qui ci sono medici cardiologi e traumatologi appassionati della loro professione e del motocross, ci sono delle gran manette, ci sono ex-pilotoni, al di fuori del motocross ci sono agonisti, ex agonisti, a volte anche ex professionisti ( in altri sport, certo ma non cambia nulla: Aldone era preparatore di ciclisti!), ci sono appassionati e competenti in preparazione atletica, ci sono ragazzini e vecchiacci rincartapecoriti come il sottoscritto, ci sono etero e gay, insomma ci sono tutte le competenze professionali e tutti i tester (o cavie.. ) necessari. Dovremmo solo trovarci una settimana in un luogo dove ci sia una pista, una palestra, una struttura sanitaria che permetta ai medici di svolgere le loro indagini....Pensate che sia e rimanga un sogno, o che magari qualcosa si riesca ad organizzare ? Per quel che mi riguarda, mi dichiaro da subito disponibile come "soggetto cavia". (sezione= mummie del motocross.. )
mariocross ha scritto:Il doc ha sintetizzato in modo perfetto. Del resto anche nella tua introduzione già fissi una base di partenza e cioè ognuno di noi ha esigenze differenti quindi qualsiasi azione più mirata e specifica va fatta a "misura" personale.
Per quanto mi riguarda lo stile di vita che seguo è solo marginalmente volto al motocross.
Mi spiego meglio, per me il motocross è parte del mio stile di vita, quindi in parte condiziona le scelte ma in parte è strumento per tenere in equilibrio tutto il resto, mantenere concentrazione su qualcosa che sia lontano dalla quotidianità oltre che a motivazione per tenersi in forma.
Vado in moto 3/4 volte al mese ( e non tutti i mesi) e quando giro mi limito a 3/4 entrate da 15 minuti l'una. Quindi per un totale di attività specifica di un'ora a settimana. Quindi impostare una alimentazione ed una preparazione in funzione di un'attività che mi impegna per uno scarso 0,5% del tempo di una settimana sarebbe errato.
Quindi in realtà cerco di avere uno stile di vita sano in funzione di tutto quello che in realtà faccio nel corso di una settimana, quindi un occhio allo sport ma soprattutto anche al tipo di vita che faccio nei momenti "non sportivi" che sono sicuramente molti di più.
Questo vale sia per l'alimentazione che la "preparazione" se cosi vogliamo chiamarla che è fatta di palestra e bici.
Ad esempio, il lavoro fatto in palestra ammicca in modo deciso al motocross, ma comprende anche molto lavoro fatto per equilibrare una settimana di vita sedentaria.
In palestra (3 volte a settimana, non sempre) in genere lavoro con un circuito di durata media di 40/45 minuti durante il quale eseguo senza sosta esercizi volti ad attivare tutta la muscolatura, poco peso e molte ripetizioni per cercare di avere un lavoro aerobico e puntare alla resistenza. A questo ci aggiungo posturale 15/20 al giorno (in casa), e una volta a settimana, quando possibile un pò di bici.
Ma tutto questo è fatto soprattutto per questioni di "età" e quindi mantenersi efficienti e contrastare nel limite del possibile il tempo che passa. Ad esempio ultimamente ho iniziato una scheda mirata al lavoro eccentrico, questo per motivi generali e non specifici del motocross.
Il weekend di moto do spazio in modo ampio alla ginnastica posturale e quindi allungamenti di vario genere questo sia prima che dopo la moto.
Ma se togliessi la moto, molto di quanto fatto rimarrebbe invariato, questo solo per motivi di salute.
giustino ha scritto:Ok, post inutile il mio. Posto la richiesta di cancellazione. Si poteva però rispondere molto più semplicemente "non so!" Non stò attaccando nessuno, sia chiaro, semplicemente stiamo girando tutti attorno al nulla ed a una serie di banalità. Per rispondere a Vascular (ma poi chiudo, altrimenti finiamo in sterili polemiche), l'andare più forte è l'ultimo dei miei problemi. Odio parlare di mè stesso, secondo chi legge si rischia di passare dal "falso modesto" allo "sborrone", ma per chiarezza devo farlo. Cosa siano i protocolli per agonisti, lo so molto bene: dai 13 ai 25 anni ho fatto sport agonistico di livello medio-alto, soldi ne ho visti pochi, ma comunque ero da considerare "professionista", e come tale seguito da medici e preparatori (per inciso, l'agonismo ad alto livello FA MALE, sia per il sovraccarico fisico e mentale, sia perché l'alimentazione è finalizzata ad un risultato in cui la salute a lungo termine del soggetto è fattore secondario). Per l'alimentazione, ho continuato anche per i successivi 36 anni a studiare e tenermi informato. Per la preparazione atletica, dopo aver fatto poco o nulla fino a 6 anni fa, mi sono rimesso "quasi" a posto, ho smesso di fumare, sono in regola con gli indici di massa, mi preparo da solo le tabelle, sperimento sulla mia pelle (non sempre con risultati positivi), ma posso garantire che il 70% dei soggetti giovani, che si auto-definiscono "atleti" quando provano ad allenarsi con mè vanno in crisi fisico-cardio-respiratoria poco oltre la metà della mia serie di circuiti.(non per i carichi in peso, ma per l'impegno fisico + cardio) In moto sono lento, molto lento, ma il Motocross per mè è sempre stato un gioco, sia da ragazzo (ho smesso a 19 anni), sia quando ho ripreso da over 50. Sono lento al 10% per problemi di testa, al 20% per problemi di tecnica, al 70% perché SONO NEGATO geneticamente. Questo non toglie che io ami profondamente questo bellissimo sport. Come resistenza in pista credo di essere a posto: non ostante età (61), qualche deficit fisico (legamenti crociati e menischi distrutti, gamba sinistra più corta di 3 cm), non ostante 29 anni di tabagismo, non ostante una media di 10 uscite l'anno, se mi tengo attorno all' 80% riesco ad impostare la giornata (anche al caldo di luglio 2015) con 4 manche da 30 minuti, distanziate di 30 minuti una dall'altra, con un 450. Se trovo qualcuno abbastanza lento da ingarellarmi, arrivo attorno ai 40', poi perdo lucidità e reattività, ma non esco distrutto! Quindi...CHE COSA VUOLE QUESTO? mi sarebbero piaciuti dati tecnici e scientifici, valutazioni obiettive, test medici su "ciò che succede in pista al fisico di un amatore medio". Posso (l'ho già fatto..) auto-monitorarmi, ma un unico soggetto statisticamente vale zero, e comunque non ho le competenze mediche per estrapolare dati e conclusioni. Dire che bisogna "vivere sano" ed "allenarsi il giusto" mi pare più adatto a "Donna Moderna" pagina del fitness piuttosto che ad un forum di sport (motocross, bocce o pesistica concettualmente non cambia). Spero di non aver offeso nessuno, chiudo con un abbraccio di ringraziamento a coloro che hanno comunque avuto la gentilezza di rispondermi.
Albee253 ha scritto:In effetti tutti questi argomenti sono al tempo stesso intriganti e noiosi. Dai 25 anni (quando iniziai) ai 36 (quando smisi dopo un politrauma importante) ho sempre girato in pista avendo come unica forma di allenamento le girate stesse e infatti pur con un'età quasi ottimale superare i 15min per manche era un'utopia. Da 3 anni a questa parte, a seguito della riabilitazione per intervento al menisco, ho preso a leggere un po' di cose in rete (sul sito di MTBMAG) riguardo alla preparazione e ad eseguire allenamenti in MTB e a fare altri esercizi per tonificazione generale così nel corso di qualche mese sono passato da un peso di circa 72kg con 23% di massa grassa a 63kg e 19% (effettuo la pesatura tutti i sabati mattina appena svegliato per avere condizioni costanti con una pesa persone che fa la rilevazione "impedenziometrica") con massa muscolare passata da 34% a 37% che rimane costante da un paio di anni in qua (leggermente in aumento la % muscolare). Non so quanto siano precisi questi dati ma essendo fatti sempre con lo stesso strumento danno per lo meno una tendenza attendibile. Come risultato di questa attività e mi sono ritrovato ad avere un netto miglioramento della sicurezza in moto proprio per via della maggior resistenza fisica che permette di rimanere reattivo il giusto in sella e conseguentemente di mantenere una tecnica di guida più efficace (cosa che quando si è sfiniti non si riesce a fare e si finisce in balia del mezzo) per quel che sono le mie capacità da amatore 45enne medio scarso. Non ci divento un campione ma fare le mie 3 manche da mezz'ora buona col duemmezzo ad un buon livello di sicurezza (e di conseguenza anche di divertimento) con un passo, per chi conosce la pista di Vercelli, intorno al minuto e 52 con, a volte, giri più veloce sul fine manche, mi rende già soddisfatto.
Discussioni come questa, comunque mi vedono sempre interessato, perché ampliano un po' le mie fonti di informazione riguardo il mantenersi in forma con risvolti in campo crossistico.
mariocross ha scritto:Quando ho avuto problemi di schiena le varie visite da specialisti e periodi di fisioterapia fecero emergere un dato secondo me importante.
La moto da sola nella sua quantità di esercizio fatto non rappresentava una vera attività fisica, anzi senza eventuali attività collaterali diventava solo un fatto traumatico.
Il mio ortopedico mi fece fare una riflessione banale ma mai fatta. Mi chiese di analizzare la mia giornata per capire quale "attività" era predominante nell'arco di una settimana. Alla fine venne fuori che era "lo stare seduti o cmq fermi (vedi anche il dormire)", fatto questo mi chiese di cercare di quantificare anche il movimento fatto includendo il motocross e tutto quello che poteva considerasi muoversi, anche banali spostamenti a piedi. Come puoi facilmente capire venne fuori un dato scioccante
Il motocross aveva un’incidenza talmente minima che il problema alla schiena non era la moto (anche perché non era dovuto ad una caduta). Il problema era la poca attività.
L’assenza di una costante attività fisica generale rendeva il motocross non una attività fisica, ma uno sforzo rischioso, visto che passavo dallo stare fermo al suo eccesso, senza via di mezzo. Discorso applicabile anche se invece di fare motocross avessi fatto nella stessa modalità on-off altri sport.
Il consiglio di tutti fu quello di implementare l'attività con altro esercizio fisico che permettesse un costante impegno settimanale.
Dopo i primi mesi di "riattivazione" siamo passati ad attività che potessero migliorare l'esercizio specifico dell'andare in moto. Miglioramento più di tenuta fisica che però non prescinde dall'esercizio tecnico specifico di fare motocross. Nel senso per migliorare in moto bisogna andare in moto.
Matteo_79 ha scritto:mariocross ha scritto:Quando ho avuto problemi di schiena le varie visite da specialisti e periodi di fisioterapia fecero emergere un dato secondo me importante.
La moto da sola nella sua quantità di esercizio fatto non rappresentava una vera attività fisica, anzi senza eventuali attività collaterali diventava solo un fatto traumatico.
Il mio ortopedico mi fece fare una riflessione banale ma mai fatta. Mi chiese di analizzare la mia giornata per capire quale "attività" era predominante nell'arco di una settimana. Alla fine venne fuori che era "lo stare seduti o cmq fermi (vedi anche il dormire)", fatto questo mi chiese di cercare di quantificare anche il movimento fatto includendo il motocross e tutto quello che poteva considerasi muoversi, anche banali spostamenti a piedi. Come puoi facilmente capire venne fuori un dato scioccante
Il motocross aveva un’incidenza talmente minima che il problema alla schiena non era la moto (anche perché non era dovuto ad una caduta). Il problema era la poca attività.
L’assenza di una costante attività fisica generale rendeva il motocross non una attività fisica, ma uno sforzo rischioso, visto che passavo dallo stare fermo al suo eccesso, senza via di mezzo. Discorso applicabile anche se invece di fare motocross avessi fatto nella stessa modalità on-off altri sport.
Il consiglio di tutti fu quello di implementare l'attività con altro esercizio fisico che permettesse un costante impegno settimanale.
Dopo i primi mesi di "riattivazione" siamo passati ad attività che potessero migliorare l'esercizio specifico dell'andare in moto. Miglioramento più di tenuta fisica che però non prescinde dall'esercizio tecnico specifico di fare motocross. Nel senso per migliorare in moto bisogna andare in moto.
Secondo me hai centrato esattamente il concetto di amatore. Persone che fanno motocross per divertimento senza poter gestire per ragioni diverse quello che servirebbe per farlo bene ed in sicurezza (di fisico). Quando hai 20 anni sali in moto e te ne freghi della dieta, degli allenamenti in palestra e tutto il resto. Dai semplicemente tutto il gas che riesci. Quando gli anni però passano fare allenamenti diversi diventa indispensabile per non farsi male e per durare più di 2 giri...... Per molti di noi il motocross rappresenta una piccola parte del nostro tempo (nel mio caso 1 ora a settimana quando riesco e circa 25/35 ore annuali di contaore) ma richiede moltissimo in cambio. Non è possibile fare l'uscita settimanale chiedendo al corpo il 120% quando nel resto della settimana lo sfrutti al 2%. La prima regola base sarebbe fare molta attività e "vivere sano". Con il passare degli anni però gli impegni personali e lavorativi normalmente aumentano Alla fine cerchi di fare quello che riesci
Non credo si possa fare un protocollo amatoriale generico. E' veramente un discorso vastissimo che va personalizzato alla persona per età, caratteristiche fisiche, etc.... Credo si possa discutere solo per chi intende amatoriale un concetto che ha un obiettivo chiaro da raggiungere a scapito di tutto il resto. In sostanza per chi può e vuole permettersi di mettere il motocross come priorità 1 nella vita di tutti i giorni
giustino ha scritto:Avevo capito che parlavi di "uscite in moto", per quello parlavo di automatismi. Per la palestra, probabilmente dalle tue parti sono più professionali: qui negli untimi 20 anni ne ho cambiate alcune, spesso per motivi logistici e/o di parcheggio, chiedo di essere seguito solo quando provo qualcosa di nuovo, per il resto non mi serve assistenza, ma posso garantirti che a volte quando mi guardo intorno (è raro, di solito sono concentrato su ciò che sto facendo) vedo da parte di alcuni posture e movimenti allucinanti ! per il Pump Track, fortunato anche qui !! (profonda invidia... ) Mi piacerebbe provare, ovviamente seguito da qualcuno, ma l'impianto più vicino di cui sono a conoscenza è a 90 Km dalla mia residenza. Anni orsono era stato realizzato un impianto vicino a mè, ma poi costi e (soprattutto) continui vandalismi ne hanno decretato la chiusura. Per il cardio, attento che alcuni patiscono interferenze con l'impianto AT della moto, e danno indicazioni totalmente inattendibili. Se provi, sono curioso di sapere se anche a tè capita il fenomeno che ho descritto. (per ora, statisticamente siamo al 100%: tre su tre...)
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